Passeranno altri 67 anni per raggiungere la parità di genere in Europa

Passeranno altri 67 anni per raggiungere la parità di genere in Europa

67 anni: questo è il tempo necessario all’Europa per raggiungere la parità di genere secondo il “Global Gender Gap report 2023” (World Economic Forum). 

Significativi sono i dati raccolti nel 2023 dall’European Institute of gender Equality (EIGE) relativi al numero di donne e uomini presenti nei processi decisionali chiave in diversi ambiti (politica, pubblica amministrazione, magistratura, imprese e finanza, associazioni e ONG, ambiente, media, scienza e ricerca, sport e trasporti): nell’UE la percentuale di uomini in posizioni decisionali chiave è del 66,2%, mentre la percentuale femminile è la metà: 33,8%.

E questo è ancora più vero per le discipline STEM e il settore digitale e tecnologico, tanto in ambito formativo che in quello professionale. Secondo il “2023 Report on the State of the Digital Decade” della Commissione Europea, affrontare la disparità di genere nel settore delle TIC è fondamentale per superare la carenza di competenze specialistiche e promuovere un’Europa digitale inclusiva. La significativa e continua sottorappresentazione delle donne in questo settore ha un impatto sulla progettazione e sull’implementazione delle tecnologie TIC. Tutte queste informazioni acquistano ancora più rilevanza se si considera che la realizzazione dell’agenda digitale europea potrebbe sbloccare un valore economico di oltre 2,8 trilioni di euro, pari al 21% dell’economia attuale dell’UE. Le donne non possono essere lasciate indietro in questa corsa verso lo sviluppo e l’innovazione.

Eppure la situazione attuale è tutt’altro che promettente sia in Europa che nel resto del mondo. Le statistiche globali di LinkedIn che coprono 163 Paesi, indicano un continuo squilibrio nella rappresentanza delle donne nella forza lavoro e nei ruoli di leadership in vari settori, in particolare in quelli legati alle STEM. Queste professioni, generalmente ben retribuite e destinate ad aumentare di importanza, mostrano una significativa sottorappresentazione delle donne. Non a caso, mentre le donne costituiscono quasi la metà della forza lavoro in altri settori (49,3%), nelle professioni STEM rappresentano solo il 29,2%. Peraltro, una volta che le donne sono entrate nel mondo del lavoro, è generalmente più probabile che rimangano nel settore solo nei primi anni con una rappresentanza del 29,4%, ma questa cifra scende al 17,8% per i ruoli V-level e al 12,4% per le posizioni di C-suite.

In sintesi, il divario di genere nelle STEM diventa più evidente, sia a livello formativo che professionale, in quelle tematiche considerate più verticali, come nei settori delle TIC, ingegneristico, manifatturiero, edile, dell’IA e dei Big data. Queste evidenze, così come il calo dell’occupazione nelle discipline STEM a un anno dalla laurea e la presenza gradualmente sproporzionata di donne nelle posizioni di vertice nelle aziende, suggeriscono che le ragazze e le donne non si trovano nelle condizioni contestuali adeguate per dare il meglio di sé in ambienti educativi e professionali a maggioranza maschile. Ciò suggerisce anche la presenza, nei settori STEM, di pregiudizi e stereotipi radicati nella cultura e nella mentalità, che sono difficili da modificare in un’ottica di crescita.

Secondo il Massachusetts Institute of Technology, i fattori che contribuiscono al divario di genere nelle STEM sono: 

  • gli stereotipi: i campi STEM sono spesso percepiti come dominati dagli uomini, favorendo stereotipi che scoraggiano le ragazze e le donne dall’intraprendere una formazione e una carriera in questi settori;
  • mancanza di modelli: con un numero inferiore di donne nei ruoli di leadership STEM, diventa difficile per le aspiranti scienziate trovare mentori e modelli di ruolo; 
  • pregiudizi inconsci: i pregiudizi inconsci possono influenzare le decisioni in materia di assunzioni, promozioni e distribuzione dei fondi di ricerca, spesso a scapito delle donne, sostenendo la loro sottorappresentazione nel settore STEM;
  • sfide nell’equilibrio tra lavoro e vita privata: la natura impegnativa delle carriere STEM può indurre alcune donne a ridurre le ore di lavoro o ad abbandonare del tutto il settore per gestire gli obblighi familiari, incidendo negativamente sulla loro crescita professionale.

Per il Massachusetts Institute of Technology, esistono diverse strategie che possono essere attuate per colmare il divario di genere nelle discipline STEM. Queste includono:

  • Incoraggiare le ragazze all’istruzione STEM: è essenziale introdurre precocemente le ragazze alle materie STEM per contribuire a dissipare gli stereotipi e fornire loro dei modelli di riferimento.
  • Creare luoghi di lavoro inclusivi: le aziende e le istituzioni possono lavorare per identificare e affrontare i pregiudizi inconsci e per promuovere una cultura dell’inclusione, tramite politiche di diversità e inclusione, programmi di tutoraggio e fornendo accordi di lavoro flessibili.
  • Promuovere modelli femminili: avere modelli di ruolo femminili visibili nel settore STEM è fondamentale per ispirare e incoraggiare le ragazze e le donne a intraprendere queste carriere. Le organizzazioni dovrebbero dare priorità alla diversità nelle loro pratiche di assunzione e promozione per aumentare la rappresentanza a tutti i livelli di leadership.
  • Offrire opportunità di sviluppo professionale: le iniziative che includono formazione, mentorship ed eventi di networking possono aiutare le donne a sviluppare le competenze e la fiducia necessarie per avere successo nei settori STEM.
  • Affrontare le barriere strutturali: l’abbattimento degli ostacoli strutturali, come il divario retributivo e la mancanza di politiche favorevoli alla famiglia è fondamentale per colmare il divario nelle discipline STEM. Le aziende e le istituzioni devono lavorare per creare politiche che affrontino questi problemi e promuovano l’equità di genere.
  • Incoraggiare le donne a rimanere nelle carriere STEM: è importante creare un ambiente favorevole che stimoli le donne a rimanere, offrendo programmi di tutoraggio, fornendo opportunità di avanzamento di carriera e creando accordi di lavoro flessibili.
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