Nuovo bando Macchinari Innovativi – sportello 2020

29 Dicembre, 2023

FORMA AGEVOLAZIONE

Contributo/Fondo perduto, Prestito/Anticipo rimborsabile

REGIONI

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia

SETTORE

Agroalimentare, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Elettronica, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile

SPESA AMMESSA

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STATO INCENTIVO

CHIUSO

DATA APERTURA

DATA CHIUSURA

27 Aprile, 2021
27 Aprile, 2021

NOTE

Con decreto direttoriale 27 aprile 2021 è stata disposta, a partire dal 28 aprile 2021, la chiusura del secondo sportello per la presentazione delle domande di agevolazione regolato dal decreto direttoriale 26 marzo 2021.

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Cos’è

Il nuovo bando Macchinari innovativi sostiene la realizzazione, nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, di programmi di investimento diretti a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa ovvero a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare. La misura sostiene gli investimenti innovativi che, attraverso la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0 e/o la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare, siano in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità dell’impresa nello svolgimento dell’attività economica, mediante l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.

A chi si rivolge

Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda: – sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, – sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali, – sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi, – sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi, – non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento, – non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea, – non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.  In attuazione delle normative vigenti in materia di accesso ai fondi strutturali e in particolare delle disposizioni introdotte dall’articolo 1, comma 821 della Legge di Stabilità 2016, possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge. Al fine di facilitare l’accesso alle agevolazioni di soggetti che realizzano programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo, possono beneficiare dell’intervento le imprese, fino a un massimo di sei soggetti co-proponenti, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa che aderiscono ad un contratto di rete a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.

Cosa prevede

I programmi di investimento ammissibili devono prevedere spese non inferiori a euro 400.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00, essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate, prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.  I beni oggetto del programma di investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali. Le spese correlate ai programmi di investimento devono essere: – relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi,- riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni, – riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento, – pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni, – conformi alla normativa comunitaria in merito all’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020, – ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

Obiettivo – Finalità

Digitalizzazione, Innovazione e ricerca, Sostegno investimenti

Forma – Agevolazione

Contributo/Fondo perduto, Prestito/Anticipo rimborsabile

Costi Ammessi

Impianti/Macchinari/Attrezzature, Servizi, brevetti e licenze, Spese generali/altri oneri
Tipologia soggetto
Impresa, Rete d'impresa

Dimensione

Media Impresa, Microimpresa, Non classificabile/classificato, Piccola Impresa

Settore attività

Agroalimentare, Autoveicoli e altri mezzi di trasporto, Chimica e Farmaceutica, Elettronica, Meccanica, Metallurgia, Mobili, Legno e Carta, Moda e Tessile

ATECO

Tutti i settori economici ammissibili a ricevere aiuti;

Regioni

Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia

Altre caratteristiche

Innovazione - Digital transformation - Sud - Micro e PMI - Informatizzazione - Digital - Technology - Information - ICT - Brevetti - Fondo perduto - Licenze

Soggetto gestore

Ministero delle Imprese e del Made in Italy - Direzione generale per gli incentivi alle imprese

Base normativa primaria

Decreto Ministeriale 9 Marzo 2018 "Intervento agevolativo a sostegno della realizzazione nelle regioni meno sviluppate di programmi di investimento innovativi coerenti con il Piano nazionale Impresa 4.0"

Provvedimento attuativo

Termini, modalità e procedure per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento innovativi finalizzati a consentire la trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie imprese mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Impresa 4.0 ovvero a favorire la loro transizione verso il paradigma dell’economia circolare.

Riferimenti Gazzetta Ufficiale

168 del 06/07/2020

Stanziamento incentivo

558485676 €

Sito di riferimento

https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/nuovo-bando-macchinari-innovativi-secondo-sportello

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