Cos’è
L’Avviso pubblico “Sicilia Efficiente – meno consumi, più futuro”, emanato nell’ambito del Programma Regionale FESR Sicilia 2021–2027, Priorità 2 “Una Sicilia più verde”,rappresenta uno degli strumenti più rilevanti della strategia regionale per la transizione energetica e la sostenibilità ambientale del sistema produttivo. L’iniziativa mira a rafforzare la competitività delle imprese siciliane promuovendo interventi di riqualificazione energetica, riduzione delle emissioni climalteranti e incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo, in coerenza con gli obiettivi europei di neutralità climatica al 2050 e con il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH). Attraverso un contributo a fondo perduto fino al 60% delle spese ammissibili, l’Avviso intende stimolare la modernizzazione del tessuto produttivo siciliano, favorendo l’adozione di tecnologie ad alta efficienza, sistemi intelligenti di monitoraggio dei consumi e soluzioni innovative per la gestione energetica integrata. La procedura, a sportello valutativo, è rivolta a micro, piccole e medie imprese (MPMI) che operano in Sicilia e che intendono intraprendere un percorso di efficientamento sostenibile, riducendo i costi energetici e migliorando le proprie performance ambientali.
A chi si rivolge
Possono presentare domanda:
- Micro, piccole e medie imprese, incluse le imprese individuali e i liberi professionisti equiparati, in forma singola o aggregata (reti-soggetto, consorzi, società consortili, GEIE).
- Aggregazioni non ancora costituite, che si impegnano a formalizzarsi entro 60 giorni dalla concessione del contributo.
Cosa prevede
Sono previsti due regimi di aiuto alternativi:
- Regime de minimis (Reg. UE 2023/2831): contributo fino al 60% delle spese ammissibili, massimo 300.000 euro per impresa unica.
- Aiuto a finalità regionale (art. 14 Reg. UE 651/2014): contributo fino al 60% per micro e piccole imprese, e 50% per medie imprese.
Il costo totale ammissibile per ciascun progetto deve essere compreso tra 50.000 e 500.000 euro.
L’impresa deve cofinanziare la parte restante con mezzi propri o credito bancario.